Chemioterapia ad alto dosaggio con trapianto di cellule staminali ematopoietiche in pazienti con cancro al seno ad alto rischio e 4 o più linfonodi ascellari coinvolti
Studi di chemioterapia adiuvante ad alte dosi ( HDCT ) non sono riusciti a mostrare un beneficio in termini di sopravvivenza nelle pazienti non-selezionate con cancro al seno, ma manca un follow-up a lungo termine.
È stata determinata l'efficacia a 20 anni e gli esiti di sicurezza di un ampio studio di chemioterapia HDCT adiuvante rispetto alla chemioterapia a dose convenzionale ( CDCT ) per pazienti con tumore mammario in stadio III.
Una analisi secondaria ha utilizzato i dati di uno studio clinico multicentrico di fase 3 randomizzato su 885 donne di età inferiore a 56 anni con cancro al seno e 4 o più linfonodi ascellari coinvolti condotto nel periodo 1993-1999.
Ulteriori dati di follow-up sono stati raccolti tra il 2016 e il 2017 da cartelle cliniche, medici generici, ufficio statistico nazionale olandese e registri dei tumori a livello nazionale.
Le partecipanti sono state randomizzate a ricevere 5 cicli di chemioterapia CDCT costituiti da Fluorouracile 500 mg/m2, Epirubicina 90 mg/m2 e Ciclofosfamide 500 mg/m2 oppure chemioterapia HDCT in cui i primi 4 cicli erano identici a chemioterapia CDCT e il quinto ciclo è stato sostituito da Ciclofosfamide 6.000 mg/m2, Tiotepa, 480 mg/m2 e Carboplatino 1.600 mg/m2, seguito da trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
Gli endpoint principali erano la sopravvivenza globale ( OS ) e la sicurezza e il rischio di incidenza cumulativa di una seconda neoplasia maligna o di eventi cardiovascolari.
Delle 885 donne nello studio ( età media 44.5 anni ), 442 sono state randomizzate a ricevere chemioterapia HDCT e 443 sono state randomizzate a ricevere chemioterapia CDCT.
Con un follow-up mediano di 20.4 anni, la sopravvivenza globale a 20 anni è stata del 45.3% con la chemioterapia HDCT e del 41.5% con la chemioterapia CDCT ( hazard ratio, HR=0.89 ).
Il miglioramento assoluto della sopravvivenza globale a 20 anni è stato del 14.6% ( HR=0.72 ) per le pazienti con 10 o più linfonodi ascellari coinvolti e del 15.4% ( HR=0.67 ) per le pazienti con tumore mammario triplo negativo.
Il rischio di incidenza cumulativa di una seconda neoplasia maligna a 20 anni o di eventi cardiovascolari maggiori è stato simile in entrambi i gruppi di trattamento ( il rischio di incidenza cumulativa a 20 anni per la seconda neoplasia maligna è stato del 12.1% nel gruppo chemioterapia HDCT versus 16.2% nel gruppo chemioterapia CDCT, P=0.10 ), sebbene le pazienti nel gruppo chemioterapia HDCT presentassero più spesso ipertensione ( 21.7% vs 14.3%, P=0.02 ), ipercolesterolemia ( 15.7% vs 10.6%, P=0.04 ) e aritmie ( 8.6% vs 4.6%, P=0.005 ).
La chemioterapia ad alte dosi non ha fornito alcun beneficio di sopravvivenza a lungo termine nelle pazienti non-selezionate con tumore mammario in stadio III, ma ha fornito una migliore sopravvivenza globale nelle pazienti ad alto rischio ( con 10 o più linfonodi ascellari coinvolti ).
La chemioterapia ad alte dosi non ha influenzato il rischio a lungo termine di una seconda neoplasia maligna o di eventi cardiovascolari maggiori. ( Xagena2020 )
Steenbruggen TG et al, JAMA Oncol 2020; 6: 528-534
Gyne2020 Onco2020 Farma2020
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Studio IMROZ: Isatuximab associato a Bortezomib, Lenalidomide e Desametasone ha ridotto il rischio di progressione della malattia o di morte nel mieloma multiplo di nuova diagnosi non-eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche
I dati dello studio di fase 3 IMROZ hanno dimostrato che Isatuximab ( Sarclisa ) in combinazione con lo standard...
Basso tasso di mortalità non-dovuta a recidiva nei bambini di età inferiore a 4 anni affetti da leucemia linfoblastica acuta sottoposti a condizionamento chemioterapico per trapianto allogenico di cellule staminali: studio FORUM
Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ) è altamente efficace nel trattamento della leucemia linfoblastica acuta (...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
I marcatori di malattia residua misurabili specifici per il paziente predicono l’esito nei pazienti con sindrome mielodisplastica e malattie correlate dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche
La recidiva clinica rappresenta la principale minaccia per i pazienti con sindrome mielodisplastica ( MDS ) sottoposti a trapianto di...
Consolidamento con Blinatumomab post-trapianto autologo di cellule staminali in pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B
Gli esiti nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) recidivato sottoposti a trapianto autologo di...
Trecondi a base di Ttreosulfan come trattamento di condizionamento prima del trapianto di cellule staminali ematopoietiche
Trecondi, il cui principio attivo è Treosulfan, è un medicinale somministrato ai pazienti prima di un trapianto di midollo osseo...
Immunogenicità attenuata dei vaccini SARS-CoV-2 e fattori di rischio nei riceventi il trapianto di cellule staminali
L’immunogenicità della vaccinazione contro il coronavirus 2 della sindrome respiratoria acuta grave ( SARS-CoV-2 ) è ridotta nei pazienti sottoposti...
Brentuximab vedotin più Nivolumab dopo trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche per i pazienti adulti con linfoma di Hodgkin classico ad alto rischio
Dopo il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), il consolidamento con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) nei...
Induzione, consolidamento e mantenimento di Carfilzomib con o senza trapianto autologo di cellule staminali nei pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi: analisi di sottogruppo citogenetico dello studio FORTE
I pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi e anomalie citogenetiche ad alto rischio ( HRCA ) rappresentano un'esigenza medica...